Intestazione



Le mie citazioni preferite

C'è gente che possiede una biblioteca come un eunuco un harem (Victor Hugo)
Il mediocre imita, il genio ruba (Oscar Wilde)
Amicus Plato, sed magis amica veritas – Mi è amico Platone, ma ancora più amica la verità (Aristotele)
Se devi parlare, fa' che le tue parole siano migliori del silenzio (Antico detto cinese)
Contro la stupidità neppure gli dei possono nulla (Friedrich Schiller)
Disapprovo le tue opinioni, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di esprimerle (Voltaire)
Lo stolto ha solo certezze; il sapiente non ha che dubbi (Socrate)
Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole (Ennio Flaiano)

sabato 29 settembre 2012

Il ciclista Felice

Non sono mai stato un grande appassionato di sport: non ho mai vista una partita allo stadio, il tifo calcistico era solo un'occasione per prendere (e farsi in prendere) in giro compagni di scuola e colleghi di lavoro il lunedì, a seconda di quale squadra avesse vinto o perso la domenica. Anche gli altri sport li ho sempre seguiti piuttosto tiepidamente.
Ma per il ciclismo ho sempre avuta una particolare affezione: mi affascinarono fin da piccolo queste competizioni strane, che durano una giornata intera, in condizioni ambientali spesso estreme, in mezzo a bufere di neve o sotto un sole cocente.
Tra i tanti campioni sportivi che ho visti correre, ad uno sono rimasto particolarmente affezionato: un  bergamasco dal sorriso timido e dal profilo tagliente, che proprio oggi compie settant'anni.
Felice Gimondi, nato a Sedrina il 29 Settembre 1942, è stato uno dei più grandi ciclisti della storia; più di centoquaranta successi in carriera (e sarebbero stati il doppio, se non si fosse trovato a competere con quello che è considerato da molti il più grande di tutti i tempi, il cannibale Eddy Merckx), uno degli appena cinque ciclisti a vincere tutti e tre i principali giri nazionali europei (Francia, Italia, Spagna), l'unico assieme a Merckx a vincere anche tutte le principali classiche monumento (Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Giro di Lombardia e Campionato del mondo).
Alle sue battaglie col rivale belga il cantautore Enrico Ruggeri dedicò anni fa una bella canzone, Gimondi e il cannibile; avendola già pubblicata in un post tempo addietro, mi limito adesso a riportare un LINK.
Vi propongo invece un racconto che a mia volta dedicai alla sua figura, e che trovate, in forma di e-book sfogliabile, cliccando sulla copertina qui sotto.

Il ciclista Felice

Buona lettura e un saluto dal vostro
Cosimo Piovasco di Rondò